Giacosa Fratelli – Barbaresco DOCG. Basarin “VIGNA GIANMATE’” 2018
23,40€
Le peculiarità del terreno, le condizioni climatiche derivanti dall’esposizione a sud/sud-est a cavallo della dorsale collinare, il riposo in piccoli fusti di rovere e il lungo affinamento in bottiglia conferiscono al Barbaresco di questa vigna una particolare eleganza delle note fruttate e della rotondità dei tannini.
Le marne ricche di argilla della Vigna Gianmatè conferiscono alle uve e quindi al vino caratteristiche organolettiche e un complesso aromatico diversi da quelli della rimante parte della collina chiamata Basarin. Si percepisce un sentore di vaniglia con tannino austero e con una notevole persistenza in bocca.
Colore: dal rosso rubino passa, maturando, al rosso granato.
Profumo: intenso e allo stesso tempo delicato: ricorda la viola, la frutta, la gelatina di ribes.
Sapore: asciutto, morbido, di buon corpo, delicatamente vellutato.
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Quando bere: No info
Disponibile
Descrizione
C’erano una volta quattro fratelli: Leone, Giovanni Battista, Costantino e Giuseppe, che sul finire dell’800 si trasferirono da Costigliole d’Asti a Neive, nel cuore delle Langhe, per lavorare come mezzadri. Radici comuni, ma un diverso destino: Leone morì in un incidente di caccia, mentre Giovanni Battista, dopo gli studi in seminario, divenne parroco di Caramagna. Costantino si arruolò nell’Arma dei Carabinieri, lasciando un segno nel mondo grazie a suo figlio Dante, passato alla storia come l’inventore della Fiat Cinquecento.
Giuseppe, infine, coltivò il sogno che abitava il suo cuore da sempre: riuscire ad avere una cantina in cui produrre il vino delle colline dove era nato. Era un giorno di giugno del 1895 quando venne a sapere che a Borgonuovo di Neive era in vendita una cantina, al prezzo di tremila lire: una somma che non si sarebbe mai potuto permettere.
Quella stessa notte fece un sogno, e l’indomani giocò al Lotto i numeri che gli erano stati suggeriti mentre dormiva: la dea bendata gli sorrise e, con la vincita, acquistò quella cantina.
A Giuseppe subentrò il figlio Leone, che portò a compimento l’ambiziosa idea del patriarca della famiglia: sotto la sua guida l’azienda di intermediazione, specializzata nella compravendita di uve, divenne a tutti gli effetti un’azienda commerciale e di vinificazione, producendo vino in proprio.
Dopo quarant’anni di duro lavoro, passando per due guerre mondiali, nella gestione dell’azienda subentrarono i figli di Leone, Valerio e Renzo: il lavoro in cantina si affinò sempre più, e il commercio del vino prodotto si sviluppò passando dai fusti alle damigiane, arrivando infine alle bottiglie.
Negli anni ’90 il timone è passato nelle mani di Maurizio, figlio di Valerio, e Paolo, figlio di Renzo, che si sono dedicati all’incremento dei vigneti in proprietà nelle zone di origine dei vini più blasonati delle Langhe. Una bella tradizione familiare, quindi, il cui futuro porta i nomi di Alessandro e Mauro, figli di Maurizio, e Lorenzo e Anna, figli di Paolo.
La nostra azienda ha oltre cento anni di storia: una storia di famiglia, fatta di valori tramandati di padre in figlio.
Di generazione in generazione, chi gestisce la cantina ha ben chiari due elementi di riferimento: naturalità e qualità, principi guida alla base della filosofia dell’azienda, presenti in ogni fase di trasformazione, dalla vigna alla cantina.