Giacomo Bologna – Barbera d’Asti Docg. “BRICCO DELL’UCCELLONE” 2019
53,40€
L’Uccellone era il soprannome di una donna che viveva nella collina delle vigne. Il suo naso ricordava il becco di un uccello, in più vestiva sempre di nero: questo le valse il soprannome in paese. Da qui il nome Bricco dell’Uccellone.
Rosso rubino molto intenso con riflessi granata. Al naso esprime un profumo ricco, complesso, di notevole concentrazione e spessore. Sentori di frutta rossa e piccoli frutti, di menta, vaniglia e liquirizia aprono ad un assaggio generoso, di gran corpo e notevole struttura, perfetto amalgama dei caratteri del vitigno e dell’apporto del legno. Morbido ed elegante, chiude con un finale di decisa persistenza, sul frutto. INFO WINE IN CITY
La Barbera d’Asti Bricco dell’Uccellone 2019 è una delle migliori versioni di questo vino che ricordo di aver assaggiato. Ricco e corposo fino al midollo, con una profondità sorprendente, il 2019 offre una gamma accattivante di frutta nera, moka, cioccolato, erbe grigliate, lavanda e incenso. C’è ancora molta concentrazione e rovere a sostenerlo, ma senza gli eccessi di alcuni anni recenti. era da un po’ che non potevo dire che un vino Braida fosse entusiasmante, ma il 2019 lo è sicuramente!. VINOUS/ANTONIO GALLONI
Colore rosso rubino intenso con riflessi violacei. Il naso è pronunciato e avvolgente. Note di frutti rossi macerati, spezie e legno pregiato sul finale. Al palato è energico e fruttato, ricco e molto persistente.. FALSTAFF
Valutazioni: Robert Parker 94/100 Falstaff 95/100 Doctor Wine 96/100 Vinous 95/100 Wine Spectator 92/100
Quando bere: 2023/2042+
Disponibile
Descrizione
La storia di Braida si lega a quella di Rocchetta Tanaro, piccolo centro del Monferrato astigiano.
“Il mio paese non è una sorpresa, son dieci vigne, sei case, una chiesa”: sono parole dello chansonnier Paolo Frola, che è anche il medico condotto di Rocchetta. La canzone fu scritta con Gianni Mura, bevendo la Barbera di Rocchetta. Di quelle dieci vigne cantate da Frola, alcune sono Braida. Erano di nonno Giuseppe, poi sono passate a papà Giacomo, adesso le coltivano Giuseppe e Raffaella Bologna. L’azienda nasce dall’entusiasmo, la passione e il coraggio imprenditoriale di un rocchettese “Doc”, Giacomo Bologna.
“Braida” era il soprannome che il padre di Giacomo, Giuseppe Bologna, di professione carrettiere, si era conquistato giocando a pallone elastico, per via della sua somiglianza con campione di questo sport. Dal padre Giacomo eredita, insieme al soprannome, l’amore per lo sport e per i cavalli e un ampio vigneto di Barbera sulle colline di Rocchetta.
1961
Prima vendemmia de La Monella.
Il 1961 è la data della prima vendemmia della Barbera del Monferrato vivace “La Monella” che Giacomo Bologna decise di imbottigliare. Nel 1969 Giacomo presentò il suo vino al Concorso nazionale dei vini Douja d’Or di Asti vincendo la medaglia d’oro che gli consentiva di partecipare gratuitamente alle fiere di Genova, Torino e Milano dove si confrontò con altri produttori sul tema della Barbera.
1982
Bricco dell’Uccellone: la rivoluzione della Barbera.
Dall’inizio del 1982 Giacomo iniziò a sperimentare la sua idea innovativa di accoppiamento Barbera – barrique: l’annata era eccezionale; quando il vino, il Bricco dell’Uccellone, uscì dalle barrique, arrivò in Italia l’enologo californiano André Tchelistcheff che lo approvò, decretandone il successo. Altri due vini Barbera nacquero in quegli anni nella cantina di Rocchetta Tanaro: nel 1985 il Bricco della Bigotta e, nel 1989, l’Ai Suma, ottenuto da una vendemmia tardiva delle uve (fine di ottobre.) Le tre riserve Braida vengono prodotte solo nelle annate migliori.
E così sino ai tempi nostri, con acquisizione di altri vigneti a la nascita di nuovi vini, sempre all’insegna della qualità e della innovazione