Giacomo Bologna – Barbera d’Asti Docg. “BRICCO DELL’UCCELLONE” 2014

52,20

L’Uccellone era il soprannome di una donna che viveva nella collina delle vigne. Il suo naso ricordava il becco di un uccello, in più vestiva sempre di nero: questo le valse il soprannome in paese. Da qui il nome Bricco dell’Uccellone.

In Cantina

La macerazione sulle bucce avviene a temperatura controllata e dura 20 giorni. Il vino passa poi nelle botti di legno di rovere dove affina per 12 mesi, quindi ancora un anno in bottiglia
  • NOTE DI DEGUSTAZIONE DI Braida Barbera D’Asti Bricco Dell’uccellone 2014
  • Vista: rosso rubino intenso, riflessi granati.
  • Naso: ricco, complesso, ad alta concentrazione e spessore, aromi di frutti rossi e frutti di bosco, spezie, menta, vaniglia e liquirizia.
  • Bocca: gusto generoso, con un grande corpo e grande struttura, miscela perfetta delle caratteristiche del legno della vite, un insieme di grande morbidezza e gran classe, lunga persistenza aromatica

Valutazioni
Wine Spectator 91/100    Wine Enthusiast   94/100      Cellar Tracker   91/100

Disponibile

Descrizione

La storia di Braida si lega a quella di Rocchetta Tanaro, piccolo centro del Monferrato astigiano.
“Il mio paese non è una sorpresa, son dieci vigne, sei case, una chiesa”: sono parole dello chansonnier Paolo Frola, che è anche il medico condotto di Rocchetta. La canzone fu scritta con Gianni Mura, bevendo la Barbera di Rocchetta. Di quelle dieci vigne cantate da Frola, alcune sono Braida. Erano di nonno Giuseppe, poi sono passate a papà Giacomo, adesso le coltivano Giuseppe e Raffaella Bologna. L’azienda nasce dall’entusiasmo, la passione e il coraggio imprenditoriale di un rocchettese “Doc”, Giacomo Bologna.

“Braida” era il soprannome che il padre di Giacomo, Giuseppe Bologna, di professione carrettiere, si era conquistato giocando a pallone elastico, per via della sua somiglianza con campione di questo sport. Dal padre Giacomo eredita, insieme al soprannome, l’amore per lo sport e per i cavalli e un ampio vigneto di Barbera sulle colline di Rocchetta.

1961

Prima vendemmia de La Monella.
Il 1961 è la data della prima vendemmia della Barbera del Monferrato vivace “La Monella” che Giacomo Bologna decise di imbottigliare. Nel 1969 Giacomo presentò il suo vino al Concorso nazionale dei vini Douja d’Or di Asti vincendo la medaglia d’oro che gli consentiva di partecipare gratuitamente alle fiere di Genova, Torino e Milano dove si confrontò con altri produttori sul tema della Barbera.

1982

Bricco dell’Uccellone: la rivoluzione della Barbera.
Dall’inizio del 1982 Giacomo iniziò a sperimentare la sua idea innovativa di accoppiamento Barbera – barrique: l’annata era eccezionale; quando il vino, il Bricco dell’Uccellone, uscì dalle barrique, arrivò in Italia l’enologo californiano André Tchelistcheff che lo approvò, decretandone il successo. Altri due vini Babera nacquero in quegli anni nella cantina di Rocchetta Tanaro: nel 1985 il Bricco della Bigotta e, nel 1989, l’Ai Suma, ottenuto da una vendemmia tardiva delle uve (fine di ottobre.) Le tre riserve Braida vengono prodotte solo nelle annate migliori.

E così sino ai tempi nostri, con acquisizione di altri vigneti a la nascita di nuovi vini, sempre all’insegna della qualità e della innovazione.