Giacomo Bologna – Barbera d’Asti Docg. “AI SUMA” 2020 Jeroboam Lt.3
372,90€
Prodotto solo in annate eccezionali, Ai Suma in dialetto piemontese significa “ci siamo”, esclamazione di Giacomo Bologna quando capiva che un suo vino era arrivato al punto perfetto di maturazione. L’etichetta si ispira a una foto di famiglia, uno scatto in cui Giacomo sorride alla moglie Anna. Quasi un timbro, il sorriso in etichetta è il sigillo del vignaiolo che accompagna il suo vino.
Rubino profondo con sottili riflessi violacei. Inizialmente fortemente tostato al naso, fumo freddo, ceralacca, poi si apre con mirtilli rossi. Al palato è molto succoso, con frutta chiara, si estende finemente sulla lingua, oltre a tannini giovani e aderenti, invecchierà superbamente!
FALSTAFF
Aromi concentrati di prugna nera, mora, anice, vaniglia e fiori di campo balzano fuori dal bicchiere. Ricco al palato con frutti densi e maturi dal colore nero mescolati con spezie dolci e salate, i tannini fini del rovere conferiscono al vino più vigore mentre termina brillantemente con una vibrante acidità. WINE ENTHUSIAST
“La Barbera d’Asti Ai Suma Braida 2020 presenta un bouquet molto maturo con frutta essiccata all’aria, uva passa e prugna secca. C’è molta forza e potenza in questo vino espresso in termini di consistenza, concentrazione e alcol che in questa annata misura un enorme 16%. Pensatelo come l’Amarone di Asti. Il finale è cremoso, morbido e leggermente dolce.“ ROBERT PARKER
Valutazioni: Falstaff 94/100 Wine Enthusiast 91/100 Robert Parker 93/100
Wine Spectator 91/100 Luca Maroni 93/100 James Suckling 92/100
Quando bere: 2023/2042
Solo 1 pezzi disponibili
Descrizione
La storia di Braida si lega a quella di Rocchetta Tanaro, piccolo centro del Monferrato astigiano.
“Il mio paese non è una sorpresa, son dieci vigne, sei case, una chiesa”: sono parole dello chansonnier Paolo Frola, che è anche il medico condotto di Rocchetta. La canzone fu scritta con Gianni Mura, bevendo la Barbera di Rocchetta. Di quelle dieci vigne cantate da Frola, alcune sono Braida. Erano di nonno Giuseppe, poi sono passate a papà Giacomo, adesso le coltivano Giuseppe e Raffaella Bologna. L’azienda nasce dall’entusiasmo, la passione e il coraggio imprenditoriale di un rocchettese “Doc”, Giacomo Bologna.
“Braida” era il soprannome che il padre di Giacomo, Giuseppe Bologna, di professione carrettiere, si era conquistato giocando a pallone elastico, per via della sua somiglianza con campione di questo sport. Dal padre Giacomo eredita, insieme al soprannome, l’amore per lo sport e per i cavalli e un ampio vigneto di Barbera sulle colline di Rocchetta.
1961
Prima vendemmia de La Monella.
Il 1961 è la data della prima vendemmia della Barbera del Monferrato vivace “La Monella” che Giacomo Bologna decise di imbottigliare. Nel 1969 Giacomo presentò il suo vino al Concorso nazionale dei vini Douja d’Or di Asti vincendo la medaglia d’oro che gli consentiva di partecipare gratuitamente alle fiere di Genova, Torino e Milano dove si confrontò con altri produttori sul tema della Barbera.
1982
Bricco dell’Uccellone: la rivoluzione della Barbera.
Dall’inizio del 1982 Giacomo iniziò a sperimentare la sua idea innovativa di accoppiamento Barbera – barrique: l’annata era eccezionale; quando il vino, il Bricco dell’Uccellone, uscì dalle barrique, arrivò in Italia l’enologo californiano André Tchelistcheff che lo approvò, decretandone il successo. Altri due vini Babera nacquero in quegli anni nella cantina di Rocchetta Tanaro: nel 1985 il Bricco della Bigotta e, nel 1989, l’Ai Suma, ottenuto da una vendemmia tardiva delle uve (fine di ottobre.) Le tre riserve Braida vengono prodotte solo nelle annate migliori.
E così sino ai tempi nostri, con acquisizione di altri vigneti a la nascita di nuovi vini, sempre all’insegna della qualità e della innovazione.